Sono sempre stato innamorato di Livorno e dei suoi abitanti. Ho deciso quindi di provare a riportare sulla pellicola ciò che mi seduce di questa città. Per circa un anno, di tanto in tanto, partivo con macchina al collo, un “boia dé” in tasca e mi immergevo nel ventre labronico. Senza premeditare né studiare il dove o il cosa. Con lo stesso atteggiamento di un forestiero, che si perde in un territorio nuovo, ho vagato, in cerca di qualcosa che valesse d’esser “rubato”. Punti fermi: l’obbiettivo 24 mm e la pellicola BN. Ne è uscito un diario di un viaggio attraverso il quale ho scoperto che il “Dé” può avere infinite sfumature. Esattamente come Livorno.